Curare i denti all’estero? Anche no..

Perché non è una buona idea curare i denti all’estero? Torniamo sull’argomento per spiegarlo bene.

Il turismo dentale negli ultimi anni ha subito un’accelerazione, anche a causa della crisi. Sono sempre più gli italiani che fanno combaciare una vacanza con un intervento ai denti, sognando luoghi dove i costi siano più bassi.
Il primo allarme è stato lanciato dall’associazione nazionale dentisti italiani nel 2006, ma da allora il fenomeno del turismo dentale non è arretrato.

I dati

Parliamo di cifre astronomiche. A oggi, infatti, il volume d’affari dei viaggi all’estero mirati a interventi sui denti ammonta a oltre cinquanta miliardi di euro all’anno. Non solo l’Italia è coinvolta in questo fenomeno migratorio.
I pazienti, infatti, provengono anche da Gran Bretagna, Scandinavia, Francia e Irlanda.

Le cliniche estere hanno studiato metodi di marketing per attirare pazienti da tutto il mondo, unendo ai servizi per i denti anche il trasporto dall’aeroporto o il soggiorno in hotel. Si tratta, insomma, di veri pacchetti completi.

Le criticità

Sembra un miraggio? Non esattamente! Per quanto riguarda i laboratori al di fuori dell’Unione Europea se il lavoro non rispetta gli standard qualitativi imposti, si corrono rischi davvero seri.
Se, infatti, il regolamento sulla qualità degli strumenti e dei materiali utilizzati, garantisce sicurezza e uniformità all’interno dei Paesi dell’Unione Europea, non ci sono le stesse garanzie rivolgendosi a un Paese che esula da queste regole.

Il tempo

Com’è possibile che gli interventi attuati in Romania, in Bulgaria, a Budapest richiedano massimo una settimana? Le stesse operazioni in Italia impegnano mesi di sedute dal dentista.

Fa riflettere questa differenza di tempo. Basti pensare che, spesso, si tratta di operazioni accurate che richiedono periodi, anche solo di recupero, molto più lunghi. Significa, perciò, che la fase post operatoria viene trascorsa in Italia e se insorgono conseguenze non c’è un’assistenza continuativa.

Il rapporto medico/paziente

Con il turismo dentale viene a cadere quel rapporto continuativo, di fiducia e di intervento tempestivo che, invece, è di prassi con il dentista che conosciamo e ci segue per ogni problema.

Da una recente indagine è emerso che molti dentisti italiani sono intervenuti in seguito a lavori eseguiti all’estero. Al rientro, infatti, molti pazienti hanno riscontrato problemi e l’unica soluzione è stata rivolgersi a un dentista italiano che, non solo ha dovuto porre rimedio agli errori commessi all’estero, ma ha dovuto tamponare in tempi rapidissimi una situazione compromessa.

Il risparmio?

Facciamo due conti! Alcuni pazienti, credendo di risparmiare, sono volati in Romania, in Bulgaria o a Budapest per farsi operare, salvo poi correre dai dentisti italiani per problemi insorti dopo l’operazione. Ora, se hanno speso una cifra inferiore per l’intervento all’estero, ma poi hanno dovuto sborsare altri soldi per sistemare il problema qui in Italia, hanno davvero risparmiato? Spesso, poi, i dentisti italiani non vogliono affatto intervenire su conseguenze di interventi eseguiti all’estero, per problemi legati a conseguenze legali. Il paziente si trova, così, senza sapere a chi rivolgersi e con una situazione che lo pone a rischio.

L’informazione è sempre il miglior mezzo per scegliere consapevolmente. Queste, insieme a molte altre considerazioni sul turismo dentale (linkare http://dentalclinicpozzuoli.com/2016/12/01/il-vero-costo-di-curare-i-denti-fuori-dallitalia-cosa-non-ti-dicono), possono aiutarvi a decidere a chi affidare la vostra salute dentale.